[Giancarlo Molinari, Arpeggio Libero, 2014. ISBN 9788897242833]

Genere: Thriller

Mi piace iniziare questa rubrica dedicata alle recensioni, partendo da un caro amico che ormai non c’è più.

Giancarlo Molinari è stato un uomo dai pensieri profondi, di principi morali ormai vintage, di quelli che sono un po’ in disuso al giorno d’oggi. È stato un piacere immenso averlo conosciuto e sono orgogliosa di aver avuto l’opportunità di scambiarci diverse opinioni.

Questo suo libro, La borsa da viaggio blu, è un thriller, una storia che inizia nel più semplice dei modi, per poi affrontare un crescendo di situazioni fino al finale, per poi tornare placida, ma, come il passaggio di una tempesta, ti lascia a contare i danni. Insomma, leggere questo racconto ci pone di fronte a una tematica esistente ma che è forse più comodo ignorare.

Il protagonista è un giovane di diciannove anni, che per pagarsi parte dell’università e qualche vizio, lavora in un locale.

Un giorno scopre che nel locale qualcuno ha lasciato un borsone e un avvertimento rivolto a lui: se deciderà di aprirlo e di vedere cosa contiene dovrà anche accettare la “missione” collegata alla borsa stessa. E se accetterà non potrà più tornare indietro.

Non voglio imboccarvi su quale sia questa missione, perché mi piacerebbe che restaste con la stessa curiosità del ragazzo, che si chiama come l’autore: Giancarlo. E anche con la stessa curiosità che ho provato io, e che mi ha permesso di immergermi totalmente nella storia.

L’avventura di questo ragazzo, ripeto, verte verso una verità scomoda e attuale, che si consuma nell’ombra dell’omertà umana. La storia è ambientata ai giorni d’oggi e l’unica cosa che mi ha lasciata perplessa è proprio l’età del protagonista. Troppo giovane per poter affrontare una cosa del genere, diciannove anni, ha poco più dell’età che hanno i miei figli e che vedo ancora molto distratti da attività più divertenti, spensierate. Ma non metto in dubbio che l’autore, essendo stato un uomo d’altri tempi, non fosse stato realmente lui stesso così maturo e già molto adulto. Oggigiorno un ragazzo come il protagonista, con quella capacità decisionale, con quella forza soprattutto mentale – perché quella fisica a diciannove anni l’abbiamo di già – lo potremmo paragonare a un ragazzo di ventisei/ventisette anni, minimo ventiquattro, ma diciannove è quasi incredibile, però non metto in dubbio che ai tempi del Giancarlo autore, un ragazzo come il Giancarlo personaggio, fosse già un uomo quadro e responsabile. Insomma è una storia dei giorni d’oggi con un protagonista tipicamente degli anni cinquanta, ma a parte questa mia opinione, assolutamente soggettiva e per la quale ho avuto la fortuna di parlarne con l’autore, questo è in ogni caso un libro da leggere, e che alla fine vi lascerà con una presa di coscienza.

Queste le mie impressioni di lettrice e scrittrice, adesso la nota dolente: le mie impressioni di editor:

Premettendo il fatto che Giancarlo Molinari era un autore che sapeva scrivere, e si vede, l’editing occorre sempre e qui, non me ne vogliano i signori di Arpeggio Libero, non pare ci sia stato. Sebbene Giancarlo mi confessò che fu revisionato, qui pare proprio non ci sia stata alcuna revisione delle bozze, e non voglio dilungarmi su discorsi tecnici che solo altri editor potrebbero cogliere, ma porterò solo un esempio lampante a tutti: ci sono virgole che non dovrebbero esserci, virgole a caso, tante virgole, anche nella sinossi in quarta di copertina, che generalmente va curata in modo maniacale, perché è quella che darà l’imprinting al lettore. A parte alcuni errori grammaticali o di battitura, che tutti facciamo, ma che un correttore di bozze dovrebbe saper eliminare, quello che appare fin troppo spiazzante sono queste virgole ovunque, che spezzano i periodi, sfasciano frasi e dividono i soggetti dai propri predicati verbali.

Questo non è un appunto per lo scrittore, spesso mentre si scrive le virgole appaiono o scompaiono quasi contro la nostra volontà, gli accenti pure, gli apostrofi non se ne parla, questo è un monito per il correttore di bozze.

Detto questo, La borsa da viaggio blu è un libro che consiglio a tutti dai 14 anni in su, un libro piacevole, profondo, scritto e descritto molto bene.

Potrete acquistarlo direttamente dal sito di Arpeggio Libero, su Amazon e in altre librerie online, semplicemente digitando il titolo, l’autore o il suo codice ISBN.

Buon libramento, buona lettura, senza la quale non ci potremmo mai librare, e alla prossima. Ciao.


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