Vi è mai capitato di vedere scritta una cosa che, per quanto esatta sia, proprio non vi suona bene?

La leggete, la rileggete e poi, presi dall’atroce dubbio, andate a ricercare chi abbia torto, se voi o chi ha scritto quell’intruglio.

Ecco, adesso immaginatevi come si possa sentire un editor che si vede segnare in rosso dal correttore automatico di Word una parola che ha sempre sentito dire, e ha pure la riprova che sia esatta.

Vi giuro, crolla il mondo. Se non tutto quanto, un bel pezzo!

L’altro giorno mi è capitato un episodio che difficilmente scorderò.

Prendiamo come esempio un grande castello, di quelli pieni di anfratti, pertugi e stanze segrete. Tipo quello di Barbablù, o di Vladimir Dracula. Immaginiamolo a forma di acca, dove, quindi, non ci sia solo un’ala che guarda a Est e una che guarda a Ovest, bensì due. Ma due di che? Ali o ale? Intanto anche qui, il correttore mi segna “ale” come errore, ma non lo è. Spieghiamo:

Sebbene l’Italiano non sia un’opinione, resta comunque più opinabile (non mettiamo troppa carne al fuoco tirando fuori il termine “opinionabile”, o il povero correttore automatico mi cita in giudizio!) della matematica, che è stabile sul 1+1=2 da secoli, senza che nessuno abbia da tirar fuori strani punti di vista. Perché?

Perché una lingua non sarà mai stabile! Non è matematica e, alla fine, nemmeno tanto logica, nonostante i nostri anni di elementari e medie siano stati costellati di narcotizzanti analisi – appunto – logiche.

Dunque come va a finire la storia delle “ale” del castello?

Finisce nel modo più semplice: sono diventate ali!

Perché la lingua si è evoluta, e nella stessa misura in cui non sentiremo più qualcuno dire “Fu passato per l’arme”, ma “fu passato per le armi”, così tutte le ale di tutti i castelli di questo mondo sono diventate ali.

Semplice, la parola in oggetto non è sbagliata, solo desueta. Un’antichità.

Il fatto è che a me “ale” piace, e il non poterlo scrivere, doverlo correggere se lo trovo scritto, mi dispiace un sacco, perché molti castelli che le persone costruiscono sono già in aria di suo, se poi li dotiamo anche di ali, c’è il rischio che pure i sogni se ne volino via…


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